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Piano di Recupero di un Podere nella Val d’Elsa

Planimetria

Il Piano di Recupero del Podere nella Val d’Elsa in provincia di Siena si pone come un’occasione importante di riqualificazione di un area dalle grandi potenzialità paesaggistiche sottoposta negli ultimi quarant’anni ad una serie di interventi estemporanei e di corpi aggiunti, non coordinati che ne hanno snaturato le caratteristiche architettoniche dei manufatti ma anche quelle paesaggistiche dell’intera area. Obiettivo primario del presente Piano di Recupero è quello di riportare l’area dell’intervento ed i relativi manufatti nell’ambito delle risorse del territorio comunale  ricostituendo un complesso architettonico connaturato alle caratteristiche tipologiche e morfologiche della specifica area culturale ed allo stesso tempo riqualificare il contesto paesaggistico ambientale specifico mediante interventi sostenibili. Tale finalità verrà perseguita mediante una serie di interventi che interpreteranno, ricostituendola con strumenti urbanistici attuali dopo averla individuata, la struttura di relazione implicita negli insediamenti rurali caratteristici della specifica area culturale.

La definizione tipologica e morfologica delle strutture architettoniche specifiche sarà effettuata mediante strumenti tecnici che individuano gli elementi connaturati all’area specifica li scompongono per analizzarli e li ricompongono nella loro forma compiuta adeguatamente con il livello attuale delle conoscenze architettoniche sia tecniche che culturali. Considerato che la complessità degli elementi culturali di riferimento operanti nell’ambito della cultura industriale, post industriale e globale, ha sradicato l’operatore spontaneo dal proprio territorio rendendogli impossibile mantenere una certa continuità culturale con esso, il presente Piano di Recupero detta le regole tecniche e scientifiche per ricostituire tale continuità culturale. In pratica lo stesso piano tende ad ottenere un risultato di trasformazione e modificazione analogo a quello che si sarebbe potuto ottenere se l’intervento in oggetto l’avesse effettuato un erede consapevole di quel contadino che con coscienza spontanea ha concorso con le proprie conoscenze specifiche a formare e trasformare questa specifica realtà territoriale.