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Qianmen Avenue a Pechino in Cina

Qianmen Avenue a Pechino in Cina

Il progetto esprime l’intenzione di portare l’essenza della tradizione culturale dell’architettura italiana e dunque occidentale in un contesto urbano, particolare e fortemente caratterizzato come quello di Pechino. Ciò al fine di operare un intervento architettonico con un forte potere riequilibrante rispetto alle dinamiche di sviluppo urbano, affermate anche attraverso una trasposizione dei contenuti formali e strutturali, che hanno caratterizzato le forme più diffuse della recente influenza culturale occidentale.

L’operazione è stata effettuata mediante scomposizione, decontestualizzazione e successiva ricomposizione di strutture architettoniche ed urbane paradigmatiche per l’intero processo di sviluppo dell’architettura storica italiana ed occidentale, soprattutto in rapporto ai suoi elementi di continuità e rottura. La ricomposizione tuttavia avviene su strutture di relazione tipicamente cinesi, le quali influiscono anche sul linguaggio architettonico, rendendo l’operazione architettonica unica ed irripetibile su altri contesti culturali.

Nonostante la sua complessità ed articolazione architettonica, oltre che linguistica e culturale in genere, il progetto si basa su una struttura di relazione urbana semplice ed allo stesso tempo molto forte fondata sulla tradizione culturale del luogo, la Cina e pechino in particolare, ed allo stesso tempo sulla peculiare capacità innovativa della cultura italiana, che costituisce la finalità, anche funzionale, dell’intervento architettonico in oggetto.

La struttura di relazione urbana, che si sviluppa rigorosamente sui due assi di riferimento nord-sud ed est-ovest, è fondata sulla peculiarità del luogo. Sull’asse nord-sud si collocano i fatti architettonici tipicamente italiani, con una dimensione di 92 metri, corrispondenti a 2 li, la dimensione delle mura della città, cosi come descritta nel rituale zohu, lo zohu-li risalente al V secolo A.C., era pari a 9 li, 414 metri. Sull’asse est-ovest si sviluppano i fatti architettonici tipicamente cinesi con una dimensione di 66 metri, che si ottiene moltiplicando per quattro l’insieme delle 9 strade, ciascuna di 9 gui, 1,84 metri, che attraversavano la suddetta città. Ma anche dividendo per la radice di 2 i 92 metri dell’asse nord sud, numero alla base dei rapporti architettonici toscani proto-rinascimentali.

Dall’asse est-ovest si origina un quadrato di base di 66 metri di lato. Sui lati est ed ovest si formano due edifici riconducibili alla tradizione cinese, al centro dei quali si aprono le rispettive porte dove inizia il percorso architettonico cinese. Sui lati nord e sud nel punto in cui si incrociano con l’asse nord-sud si colloca il centro delle due strutture a pianta centrale del percorso architettonico italiano.

I due edifici sui lati est ed ovest sono uguali. Hanno un basamento in mattoni di quattro livelli, per tre piani funzionali, sopra il quale si sviluppa una struttura di cinque piani su pilastri in ferro verniciato completamente vetrata. A cavallo delle due parti dell’edificio si colloca un corpo sospeso di quattro campate e quattro piani con intelaiatura in mattoni e una tamponatura in travertino toscano rosso scabas. All’interno la struttura si alleggerisce per mettere in evidenza il sistema di risalita con scale ed ascensori che si apre sull’Hutong sottostante.

Le due strutture centrali collocate sui lati nord e sud sono molto diverse fra loro.

A nord tutto si incentra sull’ottagono, che nasce dalla terra per aspirare al cielo. La struttura si caratterizza dall’interno, in continuità tradizione architettonica classica italiana, l’ottagono interno ha un lato di 10 metri che genera una distanza fa lati di circa 24,5 metri ed un’ altezza di 24, 5 metri un piano doppio più cinque piani normali. Il sesto piano è costituito dal tamburo dove si colloca la cupola conica, sulla quale si adagia l’involucro esterno all’apice del quale un cono più stretto attraversa la calotta della copertura e porta la luce all’interno della struttura, concentrandola nel punto centrale della pianta dove un sistema di scale elicoidali portano al piano doppio sul basamento dal quale si accede a tutta la struttura ottagonale.

A sud il sistema ha come terminale la sfera che rotea e si staglia nel cielo per richiamare la terra. La struttura si caratterizza dall’esterno come instabile e dinamico elemento che sembra muoversi sui binari divaricati costituiti dai due edifici che delimitano lo spazio della piazza. Costituita da una doppia calotta in Teflon bianco traslucido su struttura metallica ancorata a ponte tra i due edifici per mezzo del cilindro interno rivestito di legno che costituisce lo spazio funzionale della sala conferenze. La piazza è dilatata nella prospettiva dalla convergenza degli edifici che si aprono direttamente su di essa per mezzo di due porticati colonnati. Essa è sospesa sulla copertura centrale dei Top brands Shops, ed è raggiungibile oltre che dall’ovale centrale che si apre su di essi, dalle due scalinate poste a nord oltre l’ottagono e attraverso di esso, ed a sud oltre la sfera ed al di sotto di essa.