Con l’intervento presentato si cerca di contribuire a conferire alla Bucarest attuale quella identità che investe l’architettura e l’urbanistica ma anche le attività culturali ed economiche che al momento la città sembra non possedere ancora. Senza una specifica identità che la rende individuabile in un momento di globalizzazione delle attività economiche e culturali la città rischia di perdere definitivamente la possibilità di presentarsi adeguatamente nel consesso internazionale.
L’identità di un luogo si forma in rapporto ai processi che hanno condotto alla sua fondazione, alla sua concezione del tempo ed all’idea di progresso che sottintende alla sua sedimentazione architettonica. Tali processi non hanno nulla a che fare con l’impianto urbanistico e con la struttura urbana di una città, così come non hanno nulla a che fare con la tipologia edilizia, in quanto tali categorie astratte sono essenzialmente strumenti che servono allo studio dei fatti urbani senza tuttavia esprimerne l’identità; infatti città con impianti urbanistici simili e strutturate con le stesse tipologie architettoniche hanno identità molto differenti che le distinguono profondamente. Il problema dell’identità di un luogo concerne il modo nel quale la fondazione, la concezione del tempo e l’idea di progresso vengono a costituire l’essenza architettonica, l’anima di una città, ed è soprattutto un problema di linguaggio architettonico.
In rapporto a come una città riesce a presentarsi al mondo globale con la propria identità, soprattutto in futuro, si potranno convogliare in essa gli interessi economici e culturali della comunità mondiale con la possibilità di creare e gestire i relativi processi di sviluppo. La globalizzazione delle attività economiche umane e della cultura richiede la specificità che rende un luogo differente e riconoscibile rispetto agli altri luoghi: è l’identità che lo rende individuabile.
Il progetto si colloca nell’ambito urbano che gravita attorno alla struttura della “Casa del Popolo”, Palatul Parlamentului, a completamento di un sistema che dovrebbe condurre ad una maggiore integrazione della struttura che ha caratterizzato e caratterizza tuttora la città con il sistema urbano del centro di Bucarest. L’area gia adesso nel PUG risulta edificabile secondo i parametri della Zona CA2 e parzialmente destinata alla zona Verde V1A da realizzarsi lungo lo Splaiul Indipendentei dove in prossimità del ponte Podul Izvor si colloca l’omonima fermata della Metropolitana. Di conseguenza il progetto si organizza lungo il Bulevardul Natiunile Unite in asse con il Palatul Parlamentului. Gli accessi principali si organizzano secondo precise gerarchie. L’accesso principale si sviluppa in asse, in continuità urbana e funzionale, con il ponte Podul Izvor convogliandoci i flussi dell’omonima fermata Metropolitana. Sulla base di questo accesso se ne generano altri tre, di importanza notevolmente inferiore, in rapporto di simmetria con esso rispetto ai due assi principali della struttura. Un altro accesso importante anche se secondario rispetto al primo è quello che si sviluppa dal Bulevardul Libertatii, in asse con la struttura stessa, al quale corrisponde un accesso antinodale dal Bulevardul P. Hasdeu, dove sono collocati anche gli accessi dei mezzi di servizio e dei parcheggi interrati. Due accessi abbastanza paritetici fra loro si realizzano in asse al Palatul Parlamentului, uno dal Bulevardul Natiunile Unite, l’altro dall’area a parco lungo lo Splaiul Indipendentei. Infine si prevede un ulteriore accesso alla struttura dall’angolo fra Bulevardul Natiunile Unite e Bulevardul Libertatii.
Il progetto si incentra sulla ricerca di un linguaggio architettonico che possa contribuire alla definizione di una tipologia architettonica nuova mediante il riferimento alle particolarità ed alla tradizione del luogo specifico in cui viene ad inserirsi.
Ci si riferisce in particolare all’architettura che caratterizzava il centro storico, con esterni articolati nella planimetria, a costituire un pezzo di città, ma semplici nel trattamento delle superfici esterne, i cortili arricchiti dalle strutture intelaiate in legno, che nel caso specifico si consolidano mediante l’uso della pietra. Così come ci si riferisce anche all’architettura novecentesca in genere che nel luogo specifico di Bucarest ha trovato prima della seconda guerra mondiale grande sviluppo.
Dall’altro lato ci si riferisce agli elementi che caratterizzano la storia del teatro classico, europeo ed orientale, con un percorso che conduce nella ricerca di una nuova tipologia architettonica che possa contenere tutti gli aspetti del teatro rappresentabile e che al di là delle tipologie antiche che sono difficilmente da prendersi in considerazione per ovvie impossibilità di adattamento alle nostre strutture urbane e per il diverso ruolo culturale e sociale che esprimevano. Il progetto ripercorre lo spazio teatrale da quello classico-romano a quello medioevale, sia con scena che con luoghi deputati, da quello rinascimentale italiano a quello del Corral che si organizzava in cortili interni alle case più importanti secondo schemi cari anche al teatro elisabettiano, fino al teatro tradizionale ottocentesco a scena contrapposta ed al teatro contemporaneo.
Il progetto si articola in un sistema a “cittadella” funzionalmente e urbanisticamente autosufficiente. La struttura è delimitata da una cortina muraria con dimensioni m. 200 di larghezza per m. 482,84 di lunghezza, rapporto di 1 a (1 + radice di 2), che corrisponde al rapporto fra la dimensione di un lato di un ottagono e la distanza fra i due lati contrapposti, ovvero il rettangolo inscritto che definisce l’anima di un ottagono.
La struttura si articola su tre livelli distinti. Il primo è costituito da una corona di m. 18 di larghezza che si addossa direttamente alla cortina, per una altezza di 8 piani, destinata prevalentemente ad uffici. Il secondo costituito da un’altra corona di m. 24 di larghezza e 11 piani di altezza, che si imposta su un viale interno largo m. 20, posto a m. 5 di altezza rispetto alla quota esistente, con destinazione prevalentemente commerciale e servizi. Il terzo costituito dal corpo di fabbrica delle strutture teatrali con una larghezza di m. 36 ed altezza di m. 48,50, posto ad un’altezza di m. 8,50 rispetto alla quota esistente. Il tutto si incentra sulla torre scenica ottagonale alta m. 68.50, che serve oltre alla sala vera e propria del teatro anche la struttura del teatro all’aperto e le due piazze interne alle strutture ricettive. Queste ultime strutture ricettive sono collocate a ponte fra il teatro e la cortina esterna riunendo trasversalmente tutto il sistema.
La struttura del teatro viene scomposta ed articolata in parti distinte funzionalmente e morfologicamente autonome in modo da ricostituire il sistema di relazione a scala urbana tipico della tradizione locale.
Tutto si incentra riferendosi al corpo della torre scenica, caratterizzata da una doppia parete fruibile, che definisce uno spazio interno tipico del “corral” e del teatro elisabettiano, quindi la torre non è solo spazio tecnico per la messa in scena delle opere ma, nell’eventualità, diviene anche luogo di spettacolo essa stessa potendo accogliere il pubblico al suo interno e nelle sue logge pluripiano. Il palco è completamente mobile per mezzo di sedici moduli quadrati che consentono di ottenere rispetto alla quota normale una escursione di circa m. 3.00. La fossa dell’orchestra allo stesso modo può essere adattata allo stesso modo, utilizzando anche il sotto palco. All’esterno il rivestimento in pietra con gerarchia che si alleggerisce verso l’alto contribuisce ad accentuarne l’autonomia formale e funzionale.
La torre si pone al centro di quattro ulteriori possibilità di fruizione del luogo teatrale. Verso est il boccascena principale si apre sul corpo distinto della platea, capace di circa 3.000 posti, la quale consente una ideale fruizione di opere con scena contrapposta, essendo dotata anche di sei livelli di logge laterali, che nell’impostazione linguistica e fruitiva si riferisce ai modelli di teatro sviluppatesi a partire dalla fine del settecento. La sala è dotata di cabine di proiezioni e strutture tecniche che ne consentono l’uso anche come sala cinematografica chiudendo il boccascena.
Dal lato contrapposto della torre si organizza una piazza urbana sulla quale si apre un altro boccascena, anch’esso chiudibile con un doppio sistema di pannelli, quello interno che delimita la scena vera e propria con sistema di scorrimento laterale, quello esterno che include anche la fossa dell’orchestra con sistema di scorrimento verticale verso l’alto. Verso ovest lo spazio urbano è definito da una struttura che richiama il teatro classico romano e che trova il suo naturale proseguimento in una gradonata che si sviluppa all’interno della struttura della scuola teatrale e delle salette per attività seriale e più intimistica. Tale spazio urbano è utilizzabile anche come area cinematografica all’aperto chiudendo i pannelli del boccascena.
Sul lato sud la torre si apre con un boccascena su una piazza strutturata con un portico a sviluppo ogivale interna ad una struttura ricettiva alla quale si accede direttamente dal Bulevardul Natiunile Unite interrompendo la continuità dei sistemi commerciali e direzionali.
Sul lato nord la torre si apre con un boccascena su una piazza delimitata in modo trapezoidale da edifici delle strutture ricettive alla quale si accede direttamente dal Bulevardul Natiunile Unite interrompendo anche in questo caso la continuità dei sistemi commerciali e direzionali.
Naturalmente tutti gli spazi urbani adoperabili per la rappresentazione teatrale sono coperti.
Tutte le funzioni di servizio per il funzionamento della struttura teatrale, sia di natura tecnica, sia di natura logistica, sia di natura funzionale, sia infine della movimentazione dei materiali, sono collocati nello spazio che delimita il livello superiore della “cittadella” dalla quota 0.00 alla quota + 8,50, per una dimensione di m 76 di larghezza per m 338,84, per una superficie complessiva di mq 25.751,84. L’accesso e l’uscita alla struttura avvengono direttamente dal Bulevardul P. Hasdeu. I servizi e gli spazi complementari per il pubblico, rispetto a quelli della fruizione diretta della manifestazione, invece sono collocati agli ultimi due piani delle due strutture teatrali e nell’intercapedine esterna della torre scenica. Naturalmente la funzione principale di foyer viene svolta direttamente dagli spazi urbani che consentono la fruizione diretta delle strutture. Le strutture ricettive, nei loro ultimi quattro piani, sono collegate direttamente alla sala principale della struttura teatrale.
Sono costituite da quattro corpi di fabbrica, che individuano due distinte strutture, accessibili direttamente dall’esterno della “cittadella”, una dal Bulevardul Natiunile Unite, l’altra dal parco lungo lo Splaiul Indipendentei. Tali strutture, che contengono anche servizi ricreatici e culturali, sono relazionabili direttamente sia al teatro, sia ai servizi commerciali, sia agli uffici.
Sono collocate prevalentemente all’interno dei corpi di fabbrica delle strutture ricettive: nei piani che si sviluppano dalla quota 0.00 alla quota +8.50 e nelle strutture che relazionano i diversi corpi di fabbrica dalla quota + 20.50 alla quota + 36.50. inoltre sono collocate attorno alla piazza che definisce l’accesso alla sala principale del teatro.
Sono collocati nella corona intermedia della “cittadella” impostati alla quota + 5.00, dove sono ubicati tutti gli accessi principali, ed accessibili direttamente anche dallo spazio a diretto rapporto con le strutture teatrali collocato alla quota + 8.50. Nei punti di contatto con le strutture ricettive vengono realizzati accessi diretti anche dalle hall di queste ultime.
Sono collocati nella corona esterna a ridosso della cortina muraria con accesso principale dal viale interno alla quota + 5.00.
Gli spazi delle strutture teatrali ed urbane destinati al pubblico sono predisposti con delle sedute che, nonostante siano dotate di tutti i requisiti di ergonomicità, possono scomparire in alloggiamenti sotto i pavimenti, lignei o lapidei che siano, senza creare nessuna discontinuità, in modo da poter usare gli spazi delle ampie sale e gli spazi urbani per manifestazioni diverse.
Gli spazi urbani (gallerie) sono tutti coperti con sistemi metallici di archi a tre cerniere dotati sia di vetro stratificato disposto su falde inclinate, sia di rete microforata per riduzione dell’irraggiamento disposta sul sovrastante arco. Tutti gli spazi urbani coperti (gallerie) sono climatizzati.
La piazza principale dove confluiscono i percorsi di accesso e dove si apre anche la sala principale del teatro verrà utilizzata come un ampio “Foyer”. Questa piazza potrebbe essere intitolata al compianto Papa Giovanni Paolo II, a memoria di una presenza importante dai S.S. in questo preciso luogo, durante una visita in Romania.
Superficie dell’area mq. 165.000,00
Superficie massima occupata dall’intervento mq. 100.000,00
Superficie minima a parco mq. 65.000,00
TEATRO e MANIFESTAZIONI CULTURALI
Superficie utile lorda mq. 97.000,00
Volume mc. 630.000,00
STRUTTURE RICETTIVE e RICREATIVE
Superficie utile lorda mq. 70.000,00
Volume mc. 550.000,00
STRUTTURE COMMERCIALI E DIREZIONALI
Superficie utile lorda mq. 255.000,00
Volume mc. 1.020.000,00
PARCHEGGI INTERRATI
Superficie utile lorda mq. 195.000,00
Volume mc. 585.000,00