DOCFA : Planimetrie e poligoni
Il presente articolo – DOCFA : Planimetrie e poligoni – non ha alcuna pretesa di essere esaustivo ma semplicemente di fornire le basi essenziali per quei colleghi che si approcciano per la prima volta alla redazione delle planimetrie ed alla conseguente individuazione dei poligoni necessari per la presentazione della pratica DOCFA.
PLANIMETRIE
Nel caso in cui abbiate a disposizione un file cad magari fatto con programmi diversi da autocad vi consiglio come prima cosa di farne una copia, attivare tutti i livelli, eliminare tutti gli elementi superflui (quote, retini, tabelle, arredi, sanitari, ecc.), selezionare tutto ed esplodere magari anche più volte in modo da essere sicuri di non lasciare gruppi, blocchi o quant’altro. Suggerirei di eliminare anche tutti i testi perché a volte quando si importano nel docfa non li riconosce o restituisce un errore. Tanto sono pochi i testi da inserire come vedremo in seguito. Una volta ripulito il più possibile scegliete il file di modello in dxf disponibile nel sito dell’Agenzia delle Entrate al seguente link :
in funzione del formato e della scala sulla quale importare o più semplicemente incollare la vostra planimetria.
La circolare n.9/2001 fornisce le seguenti spiegazioni in riferimento ai modelli messi a disposizione:
“Per facilitare le operazioni di acquisizione delle planimetrie vettoriali, sono disponibili, unitamente alla procedura Docfa, esempi di planimetrie nei due formati A/3 e A/4, nelle
scale più comuni, contenenti solo il riquadro che delimita il disegno planimetrico. In entrambi i formati A/3 e A/4 il riquadro, di forma rettangolare, è orientato con il lato maggiore in verticale. L’orientamento della planimetria nei due formati non deve essere modificato, la planimetria quindi non deve essere ruotata.”
Nei modelli oltre al layer “RIQUADRO” dove è presente il solo riquadro è presente anche il layer “O” all’interno del quale inserire la nostra planimetria. A questi due livelli occorre aggiungere anche il layer “DOCFA_POLIGONI” per l’inserimento dei poligoni.
LE REGOLE
Ciascuna planimetria deve essere correttamente ed accuratamente disegnata, secondo le regole correnti dei disegni edili, nella scala di 1:200 tenendo presente che, per unità immobiliari di dimensioni contenute, è consentita l’adozione della scala 1:100, ovvero 1:50.
Per le unità immobiliari in villa, in castelli o signorili, nonché per le unità a destinazione speciale o particolare è consentito l’uso nella rappresentazione grafica della scala 1:500.
La planimetria, a pena di mancata accettazione della pratica Docfa, DEVE CONTENERE:
- la corretta indicazione della scala di rappresentazione che deve essere unica all’interno di una singola scheda;
- l’indicazione dell’altezza dei singoli locali; nel caso di altezza costante su tutto il piano è sufficiente riportarne la misura una volta sola; nel caso di locali ad altezza variabile, per ciascuno di essi devono essere riportate le altezze: minima e massima; nel caso di altezza minima inferiore a m. 1,50, deve essere rappresentata, a linea tratteggiata sottile, la delimitazione tra le porzioni a diversa altezza e, a margine della stessa, deve essere riportata l’indicazione h = m. 1,50; i valori dell’altezza sono espressi in metri, con arrotondamento ai cinque centimetri, misurati da pavimento a soffitto;
- il simbolo di orientamento a mezzo di freccia rivolta verso il Nord, tracciato esternamente al disegno, in qualunque posizione, ma preferibilmente in basso a destra del foglio;
- la corretta indicazione del piano o dei piani in caso fossero in numero maggiore di uno; la planimetria delle unità immobiliari a più piani deve essere estesa a tutti i piani, anche se solo alcuni accessori sono posti in piani differenti da quello che contiene il resto dell’unità immobiliare. Non deve mai mancare la rappresentazione della pertinenza scoperta esclusiva, se presente; l’indicazione del piano deve trovare corrispondenza con i dati del quadro “U” del Docfa e deve essere riferita alla strada, corte o giardino da cui l’unità immobiliare stessa ha l’accesso principale (Istruzione – I norme per la rappresentazione in mappa dei fabbricati – paragrafo 18. Massima 28 del Quadro generale delle categorie e massimario- Circolare 06.07.1941, n. 134). I piani si contano cominciando da quello ove è posto l’ingresso su strada (eventiamente da corte, da giardino) che si usa per accedere all’u.i. Si denomina quindi “T” il piano dove è posto l’ingresso stesso. I piani sovrapposti al “T” si indicano di seguito “1,2,3,…” I piani sottostanti al piano terreno si chiamano successivamente a partire da esso: “S1, S2, S3,…” (Istruzione II – accertamento e classamento – paragrafo 7 Ubicazione). In planimetria Le dizioni piano “sottotetto” o piano “rialzato” devono essere accompagnate dal numero di piano, ad es: “piano terzo sottotetto”, “piano terra rialzato”, “piano ammezzato tra terra e primo”. Sono accettabili nell’elaborato grafico le dizioni di piano “soppalco” o piano “ammezzato”. Il piano soppalco viene solo indicato in planimetria e non trova corrispondenza nel quadro U e nell’elaborato planimetrico.
- la rappresentazione, con tratto sottile e mediante semplice accenno, della posizione del vano scala comune, del pianerottolo e dell’eventuale disimpegno di accesso all’unità immobiliare e, in mancanza dell’elaborato planimetrico, anche del perimetro del fabbricato;
- nell’interno del disegno, in corrispondenza del vano destinato a cucina, la parola “cucina” o il simbolo “K” ed in corrispondenza di ciascun accessorio (a servizio diretto o indiretto) la denominazione che ne spiega l’uso: “ingresso”, “corridoio”, “bagno”, “w.c.”, “w.c.-doccia”, “ripostiglio”, “veranda”, “vano buio”, “soffitta”,“cantina”, “legnaia”, “retro”, ecc..
Tali indicazioni non vincolano il calcolo della consistenza e della connessa rendita catastale. - la corretta rappresentazione delle corti esclusive senza interruzione delle linee di confine e quindi della loro estensione; nel caso di corti esclusive di estensione tale che la rappresentazione alla scala ordinaria dell’unità immobiliare (1:200) ecceda il formato disponibile, la corte potrà essere rappresentata in una scheda separata, nella scala più opportuna; conseguentemente al medesimo identificativo catastale vengono associate più schede, con diverse scale di rappresentazione;
- l’indicazione dei muri delimitanti gli ambienti, ivi compresi quelli perimetrali dell’unità immobiliare, anche se in comunione; ogni muro deve essere sempre delimitato da linee continue anche allo scopo di un corretto calcolo della superficie. Qualora sussistono oggettive difficoltà nella misurazione di tali spessori ed in particolare dei muri delimitanti le unità immobiliari contigue, il tecnico ne stima la dimensione, riportandola nella planimetria. Tale circostanza è menzionata nella relazione tecnica (Nota 17471/10).
La planimetria NON DEVE CONTENERE:
- le retinature, gli arredi, le informazioni superflue, quali l’indicazione dei nominativi dei confinanti, al posto dei quali sono indicati i numeri di mappa e subalterni e/o la dicitura “altra u.i.u.”;
- le campiture od i riempimenti che pongano in evidenza muri portanti e pilastri od altri manufatti edilizi.
Nella planimetria della singola unità immobiliare, non è più necessario indicare i numeri dei subalterni o delle particelle confinanti, in presenza dell’elaborato planimetrico, redatto con le specifiche che seguono (individuazione del perimetro delle unità immobiliari).
L’Elaborato Planimetrico, ( la cui presentazione risulta sempre necessaria nel caso che la dichiarazione interessi due o più unità immobiliari dotate di beni comuni non censibili, oppure anche un solo immobile da censire in una delle categorie del gruppo F), DEVE CONTENERE, sempre a pena di rifiuto, le seguenti indicazioni:
- per ogni piano, le parti coperte e quelle scoperte;
- il perimetro dell’edificato;
- l’indicazione degli accessi ed il perimetro delle singole unità immobiliari;
- per ogni porzione di fabbricato rappresentata, il subalterno assegnato ed eventuali riferimenti di piano;
- la rappresentazione con linea continua e senza interruzione della linea di confine, che delimiti ciascuna porzione immobiliare coperta o scoperta, comprese quelle raggruppabili nelle categorie fittizie F/1, F/2, F/3, F/4 ed F/5;
- il subalterno di ogni porzione immobiliare identificata, ovvero il numero di mappa per le aree urbane, in modo che tutte le superfici di piano risultino completamente identificate;
- l’indicazione del numero di almeno due particelle o la denominazione delle strade e delle acque (fiume, lago, ecc.) a confine del lotto.
Relativamente alle pertinenze esclusive dell’unità immobiliare, è facoltà del professionista attribuire un nuovo subalterno (dando luogo conseguentemente ad un identificativo graffato), ovvero assegnare il medesimo subalterno dell’unità cui fa riferimento; In tale ultima circostanza nell’elenco dei subalterni si dovrà fare espressa menzione delle diverse destinazioni (ad es. abitazione con corte esclusiva).
POLIGONI
Una volta redatta la planimetria con tutti gli elementi inclusi nel LAYER O ad eccezione ovviamente del RIQUADRO dobbiamo attivare il layer “DOCFA_POLIGONI” per l’inserimento dei poligoni ai fini della determinazione delle superfici.
Il poligono deve essere una polilinea chiusa, con la quale il programma ricava la superficie dell’immobile in funzione della tipologia di ambiente.
Il formato DXF utilizza il parametro 62 per definire i vari colori,
pertanto sarà:
– parametro 62 del DXF=1 = colore rosso
– parametro 62 del DXF=2 = colore giallo
– parametro 62 del DXF=3 = colore verde
– parametro 62 del DXF=4 = colore ciano
– parametro 62 del DXF=5 = colore blu
– parametro 62 del DXF=6 = colore magenta
– parametro 62 del DXF=7 = colore bianco
– parametro 62 del DXF=8 = colore grigio
In conformità a quanto disposto dal D.P.R. 138/98, si illustrano di seguito i criteri per la determinazione delle tipologie di ambiente ed il rispettivo colore da attribuire:
Si precisa inoltre che:
- Tutti i vani sprovvisti di accesso (intercapedini, camere d’aria, cavedi, sottotetti, vuoti sanitari, ….) sono considerati volumi tecnici e pertanto non vanno considerati al fine del
calcolo delle superfici. - La superficie dei locali principali e degli accessori, ovvero loro porzioni, aventi altezza utile inferiore a 1,50 m, non entra nel computo della superficie catastale. I poligoni relativi a tali
superfici dovranno essere realizzati, specificando nel Docfa come parametro “altezza <1,50 m” (basta fare doppio clic su “valida altezza”). Importante poligonare con un poligono a parte la porzione con altezza inferiore a 1.50 in modo da individuarla chiaramente nel Docfa. - Gli elementi verticali di collegamento esclusivi interni delle u.i. vanno poligonati una sola volta per la loro proiezione nel piano in cui vi sono i locali principali; è facoltà del tecnico per gli altri piani, non poligonare tali porzioni, ovvero utilizzare il poligono “G”; le scale esclusive esterne non vanno poligonate e si intendono concluse in corrispondenza dell’ultima alzata. La poligonazione di queste ultime non va eseguita e valgono i criteri delle scale di collegamento interne. Va ovviamente poligonato il ballatoio di arrivo alla u.i. anche se di dimensioni contenute.
CALCOLO DELLE SUPERFICI
Criteri generali per il calcolo delle superfici ai sensi dell’Allegato C al D.P.R. 138/98:
1. Nella determinazione della superficie catastale delle unità immobiliari a destinazione ordinaria, i muri interni e quelli
perimetrali esterni vengono computati per intero fino ad uno spessore massimo di 50 cm, mentre i muri in comunione nella
misura del 50 per cento fino ad uno spessore massimo di 25 cm.
2. La superficie dei locali principali e degli accessori, ovvero loro porzioni, aventi altezza utile inferiore a 1,50 m, non entra
nel computo della superficie catastale.
3. La superficie degli elementi di collegamento verticale, quali scale, rampe, ascensori e simili, interni alle unit
immobiliari sono computati in misura pari alla loro proiezione orizzontale, indipendentemente dal numero di piani
collegati.
4. La superficie catastale, determinata secondo i criteri esposti di seguito, viene arrotondata al metro quadrato.
Prospetti di ausilio per il calcolo delle superfici ai sensi dell’Allegato C alla Circolare 07.12.2005, n. 13:
NOTE FINALI
FILE DXF
Al momento dell’importazione le planimetrie devono essere salvate in formato dxf con una versione non particolarmente recente, diciamo dal 2010 in giù.
Assicuratevi di aver spento il layer “DOCFA_POLIGONI”ed ovviamente chiuso il file.
POLIGONARE LE SCALE
Nel caso di vani scala interni che collegano più piani di un’unica u.i., questi vanno conteggiati una sola volta, per cui solitamente si includono nel poligono a piano terra mentre negli altri piani vanno poligonati come “G” – colore bianco.
ATTENZIONE
Se quando importi la planimetria nel DOCFA compare questo messaggio di errore: IMAGE_IS_LOCKED potrebbe essere che stai importando un file dxf in un formato recente oppure molto probabilmente se hai windows 7/8/10 a 64 bit devi copiare il file ADINIT.DAT della cartella Docfa\PGM, nella cartella Windows\sysWOW64 e se hai windows 7/8/10 a 32 bit devi copiarlo in windows\system32.